Fotografare una professionista non significa semplicemente realizzare un bel ritratto. Significa ascoltare, interpretare, entrare in sintonia con la sua visione e poi restituirla, con delicatezza e consapevolezza, attraverso le immagini. Questo è ciò che ho cercato di fare con Lucia e il suo progetto, Unaniqa.
Ascoltare per comprendere: il primo passo


Ogni servizio fotografico inizia da una storia, da un incontro. Quando ho parlato per la prima volta con Lucia, ho sentito subito che il suo progetto aveva qualcosa da dirmi. Unaniqa non è solo un luogo di lavoro o un brand: è una visione, un modo nuovo di essere e accompagnare le donne verso la propria verità.
Come sempre, sono partita dall’ascolto. Dalla call conoscitiva al questionario, ho raccolto parole, emozioni, immagini interiori. Mi sono lasciata attraversare dalla sua energia, dai valori che porta avanti: libertà, autenticità, accoglienza, evoluzione, fiducia. E da lì ho cominciato a immaginare.
Progettare emozioni: il lavoro invisibile
Mi innamoro sempre un po’ dei progetti che scelgo di raccontare. E con Lucia è stato così. Dopo il primo ascolto, ho iniziato la fase di ricerca: una moodboard con colori caldi , stile elegante, una luce morbida e avvolgente. Tutto doveva trasmettere equilibrio, consapevolezza e forza gentile.
Anche la location è stata parte integrante di questa visione. L’abbiamo scelta insieme: un piccolo appartamento sofisticato, non molto luminoso, ma con un cortile esterno che ci ha sorpreso. Moderno, elegante, con tocchi boho nei materiali e nei dettagli: uno spazio inaspettato che si è rivelato perfetto per raccontare la visione di Lucia. Abbiamo realizzato l’80% del servizio fotografico in questo piccolo spazio, scoprendolo più volte, con lo sguardo rivolto a ciò che poteva accogliere la sua storia.
Lo shooting: trasformare intuizioni in immagini
La giornata di shooting è stata intensa e fluida allo stesso tempo. Avevamo pianificato ogni parte, ogni atmosfera da evocare, ma ci siamo anche lasciate guidare dal momento. Lucia ha portato con sé abiti che parlavano di lei: abiti che raccontavano lei e il suo brand, linee eleganti e moderne, come il suo modo di raccontare la leadership.



Ho guidato ogni scatto con l’intento di far emergere l’essenza, senza forzature. Gesti, sguardi, pause. Abbiamo alternato immagini più intime e contemplative ad altre che raccontavano forza e radicamento. L’energia femminile che si fa azione, presenza, voce.
Il risultato: immagini che raccontano chi sei
Quando ho rivisto le immagini selezionate, ho sentito che raccontavano davvero. Non solo cosa fa Lucia, ma chi è. Non solo il suo lavoro, ma la sua visione. Le foto parlano di una leadership nuova, che accoglie e trasforma, che lascia spazio all’intuito, al rispetto, all’autenticità.



Ecco cosa può fare un servizio fotografico di personal branding quando è costruito su misura, con ascolto ed empatia: diventa uno strumento di narrazione potente. Non una vetrina, ma una rivelazione.
Conclusione: immagini che portano consapevolezza
Il lavoro con Lucia mi ha ricordato ancora una volta che il personal branding non è immagine, ma sostanza. Non è strategia, ma presenza. E che ogni progetto che accompagno con la macchina fotografica è, in fondo, un piccolo viaggio di scoperta reciproca.
Investire in un servizio fotografico professionale non è semplicemente migliorare la propria comunicazione: è scegliere di raccontarsi con verità, con bellezza, con coerenza. È prendersi lo spazio per mostrarsi davvero, nella propria essenza e nella propria visione. Il percorso che propongo non è mai solo fatto di scatti: è un dialogo, una ricerca condivisa, un tempo dedicato a ciò che ti rende unica.
Se senti che è arrivato il momento di raccontare la tua essenza, e non solo il tuo lavoro, con immagini che parlano davvero di te, sono qui per ascoltarti.









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